Appassionati di “coffee paraphernalia”: questo post è per voi!

Avrete sicuramente sentito parlare di “coffee art”, ma siamo sicuri che l’espressione “coffee paraphernalia” vi è completamente nuova. Nel primo caso si tratta delle decorazioni fatte con la schiuma prima di servire cappuccini o altre bevande a base di caffè: un fenomeno importante, che prevede anche corsi e festival.

Con coffee paraphernalia, invece, ci si riferisce più in generale a quelle forme di collezionismo che hanno come oggetto tutto ciò che ha a che fare col mondo del caffè: caffettiere vintage, vecchie insegne di torrefazioni, contenitori in metallo, poster dal sapore vintage e tanto altro ancora.

Questo modo di dire viene dall’inglese e significa letteralmente “oggettistica legata al caffè”.

Tutti pazzi per il caffè… da collezionare

Fra queste forme di valorizzazione spiccano le collezioni di tazze promozionali di questa o quella torrefazione (un sottofenomeno particolarmente recente è quello legato alle tazze della catena americana Starbucks, che sono diverse da nazione a nazione). Non è però l’unica categoria di oggetti ricercati dagli appassionati.

Non è l’unico caso, ovviamente: chiunque di noi ha almeno un parente che cerca cucchiaini particolari, oppure confezioni a tiratura limitata legate a notissime marche di miscele.

Il collezionista più serio va oltre questi piccoli oggetti, però.

Vista la storia di questa bevanda, chi ha maggiore disponibilità a livello di budget spesso batte i mercatini dell’antiquariato o i siti internet dedicati alla compravendita tra privati alla ricerca di cose più ricercate: caffettiere antiche, sacchi per il trasporto dei chicchi, addirittura macchine per la torrefazione usate, anche non più funzionanti (avendo lo spazio giusto a disposizione, queste diventano degli arredi d’eccezione).

Incredibile ma vero: è un investimento sicuro

Non si tratta solo di avere un hobby particolarissimo: chi spende nell’ambito del coffee paraphernalia dovrebbe essere consapevole di avere tra le mani degli oggetti che potenzialmente possono essere rivenduti al doppio, se non al triplo del loro valore (a patto che non si tratti di articoli troppo comuni, ovvio).

Fra gli acquirenti più interessati ci sono, non sorprendentemente, i nordamericani: per via della coffee culture imperante in Canada o negli USA, esercenti così come semplici intenditori sono disposti a spendere cifre importanti per collezionare oggetti antichi che richiamino l’epoca d’oro del caffè in Italia.

Il “gusto italiano” per il caffè di alta qualità esercita sempre un fascino unico, quindi vanno per la maggiore cartoline pubblicitarie d’epoca, insegne, vassoi con scritte promozionali e altri prodotti analoghi.

Ci sono anche torrefazioni ancora in attività che hanno scommesso in tempi non sospetti su questo tipo di fenomeno. È il caso del celebre Caffè Sant’Eustachio a Roma, che ha in vendita una serie di caffettiere griffate ispirate a quelle in uso nel locale, oppure proprio i sacchi per il trasporto dei chicchi, richiestissimi da tappezzieri, ma non solo, per farne cuscini, tende e sedute dal sapore antico.

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